Quanto costa davvero un conto corrente? Guida ai canoni mensili e a come scegliere l’opzione più conveniente

Il conto corrente è uno strumento indispensabile per la gestione delle proprie finanze: ricevere lo stipendio, pagare utenze, effettuare acquisti online e disporre bonifici sono funzioni che la maggior parte delle persone utilizza quotidianamente. Tuttavia, spesso i costi associati a questo servizio non sono immediatamente chiari e la scelta dell’opzione più conveniente può risultare complicata. In questo articolo, analizzeremo quali sono i costi reali di un conto corrente, come si suddividono tra canoni mensili e spese operative e su cosa porre attenzione quando si confrontano le offerte.

Costi fissi e costi variabili: cosa paghi davvero

I costi di un conto corrente si suddividono principalmente in due categorie:

  • Costi fissi: rappresentano le spese che il cliente sostiene anche senza effettuare alcuna operazione. Il principale costo fisso è il canone mensile o annuale del conto. In alcuni casi, possono aggiungersi i canoni per le carte di debito o credito abbinate e le spese per comunicazioni obbligatorie (estratti conto cartacei, notifiche).
  • Costi variabili: sono le spese che derivano dall’operatività, come i prelievi di contante presso altri istituti, i bonifici extra, le operazioni allo sportello, la domiciliazione delle utenze, la richiesta di assegni. Costi variabili importanti possono derivare anche da extra-servizi come gli sconfinamenti o le aperture di credito in conto corrente.

Oltre a questi, è da considerare l’imposta di bollo obbligatoria (attualmente 34,20 euro l’anno per le persone fisiche, sopra i 5.000 euro di giacenza), salvo esenzioni specifiche.

Quanto costa davvero un conto corrente? Le cifre da conoscere nel 2025

Nel 2025, il costo medio di gestione di un conto corrente tradizionale si attesta su valori variabili in base al profilo dell’utente. Le analisi più recenti evidenziano che per i giovani i costi sono aumentati circa del 3%, mentre per famiglie e anziani sono in diminuzione (rispettivamente -4% e -8%). Tuttavia, la variazione delle condizioni da una banca all’altra è ancora molto elevata e può incidere notevolmente sulla spesa annua complessiva.

Per esempio, una famiglia che predilige l’operatività allo sportello può spendere in media da 110 euro (come nel caso di alcuni conti UniCredit dopo recenti modifiche di calcolo) fino a oltre 260 euro all’anno, a seconda del tipo di operazioni e servizi richiesti. Gli sportelli fisici comportano spesso commissioni e costi supplementari rispetto a servizi digitali, mentre i conti accessibili solo online possono avere spese decisamente più contenute o addirittura nulle.

I conti correnti online stanno diventando sempre più popolari per i loro vantaggi in termini di semplicità di apertura, rapidità di attivazione e, soprattutto, contenimento dei costi. spesse volte l’apertura online è gratuita, senza spese di attivazione, ma bisogna comunque valutare l’eventuale presenza di canoni, commissioni su carte o operazioni fuori dal pacchetto gratuito.

Come confrontare le offerte: strumenti e documentazione chiave

Per riuscire a trovare il conto corrente più adatto alle proprie esigenze è fondamentale confrontare attentamente le offerte. Le banche sono obbligate a fornire tre principali documenti in cui sono riportati in modo chiaro e trasparente tutti i costi:

  • Documento informativo sulle spese: offre una panoramica sintetica sulle principali voci di spesa, come il canone e i costi delle operazioni più comuni.
  • Foglio informativo: contiene la descrizione dettagliata di tutte le condizioni economiche applicate.
  • Documento di sintesi: riassume le condizioni dell’offerta ed è spesso coincidente con il foglio informativo nelle offerte standard.

Questi documenti sono disponibili sia in filiale sia online e il loro formato standard consente, grazie all’Indicatore sintetico di costo (ICC), di confrontare agevolmente i costi tra prodotti di diversi istituti. Quando analizzi questi documenti, fatti guidare dalle tue reali abitudini d’uso: numero di bonifici, frequenza dei prelievi (soprattutto se da ATM non della propria banca), canone della carta di credito, gestione delle domiciliazioni e utilizzo dello sportello fisico sono solo alcuni degli elementi più impattanti sul costo finale.

Conto corrente di base e opzioni a costo zero: quando convengono?

La normativa italiana prevede la possibilità di accedere a un conto corrente di base, una soluzione pensata per chi necessita di servizi essenziali e non ha bisogno di scoperti o fidi. Questo conto, obbligatoriamente offerto da tutte le banche, prevede un canone ridotto o nullo, la gratuità delle operazioni fondamentali (come pagamenti con carta di debito e bonifici SEPA), e può essere gratuito per chi ha un reddito basso (viene richiesto l’ISEE inferiore a determinate soglie).

In alternativa, molti istituti online propongono conti correnti a costo zero o a canone molto ridotto. Questa categoria può rappresentare la scelta ideale per un’utenza digitale, giovane e poco incline alle operazioni allo sportello. In quasi tutti i casi il canone annuo è completamente azzerato oppure molto basso; carte di debito e bonifici sono di solito gratuiti, mentre permangono commissioni salate su servizi meno frequenti o fuori dal pacchetto base, come i prelievi da ATM esteri, l’invio di assegni, o l’utilizzo di carte di credito.

Infine, vale la pena monitorare periodicamente il mercato: promozioni, offerte temporanee e condizioni agevolate su nuovi clienti sono all’ordine del giorno, in particolare online.

Consigli pratici per scegliere il conto più conveniente

  • Analizza le tue esigenze: valuta quante operazioni svolgi ogni mese, se preferisci operare online o allo sportello, se ti occorrono carte di credito, e così via.
  • Usa strumenti di comparazione online: numerosi siti e portali permettono di confrontare in modo rapido le diverse offerte dei principali istituti, anche attraverso il solo ICC.
  • Leggi con attenzione la documentazione: verifica voci nascoste come costi di chiusura, di inattività, o commissioni su servizi particolari.
  • Considera il conto di base se svolgi poche operazioni e hai ISEE basso.
  • Cambia banca se le condizioni peggiorano: la portabilità è possibile e le procedure di chiusura sono diventate più snelle.

In definitiva, il costo reale di un conto corrente dipende da numerosi fattori: scelta dell’istituto, profili di utilizzo, canali preferiti e servizi opzionali. Spendere qualche minuto in più per analizzare attentamente le offerte e utilizzare i comparatori digitali può tradursi in un risparmio annuale considerevole e nella certezza di avere un conto davvero adatto alle proprie esigenze. Per approfondimenti sulla struttura e sulle funzioni del conto corrente è possibile far riferimento anche alla relativa voce Wikipedia.

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