L’osteoporosi è una patologia scheletrica cronica e progressiva caratterizzata da una riduzione della densità minerale ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che comporta un aumento della fragilità scheletrica e della predisposizione alle fratture. Tenere sotto controllo questa condizione richiede un approccio multifattoriale che combina una corretta alimentazione, l’assunzione di specifici nutrienti e, quando necessario, il ricorso a terapie farmacologiche. Numerosi studi scientifici e linee guida internazionali evidenziano l’importanza di tre elementi fondamentali che non dovrebbero mai mancare nella quotidianità di chi desidera prevenire o gestire l’osteoporosi.
1. Calcio: il mattone indispensabile dello scheletro
Il calcio rappresenta il principale minerale strutturale delle ossa e costituisce l’elemento essenziale per mantenere la loro robustezza. L’assunzione di una quota adeguata di calcio attraverso la dieta o, in caso di necessità, tramite integratori è riconosciuta a livello mondiale come la strategia numero uno nella prevenzione e cura dell’osteoporosi. Questo minerale partecipa attivamente anche nella contrazione muscolare, nella trasmissione nervosa e in numerosi processi fisiologici.
Le fonti più ricche di calcio sono:
- Latte e derivati (come yogurt e formaggi)
- Pesce (in particolare pesce azzurro e quello consumato con le lische, come le sardine)
- Verdure a foglia larga (cavolo, rucola, cicoria, verza)
- Frutta secca e legumi (ad esempio noci, mandorle, fagioli, ceci)
Per molti adulti il fabbisogno quotidiano di calcio si attesta attorno ai 1000 mg, che possono aumentare nei soggetti con osteoporosi o nelle donne in post-menopausa. Un apporto insufficiente di calcio porta l’organismo a prelevarlo dalle ossa, accelerando la perdita ossea e l’indebolimento scheletrico.
2. Vitamina D: la chiave per l’assorbimento e l’utilizzo del calcio
La vitamina D è cruciale perché regola l’assorbimento intestinale del calcio e ne promuove il trasferimento dalle ossa al circolo sanguigno, favorendo così anche la mineralizzazione ossea. Una sua insufficienza causa ipocalcemia, compromessa mineralizzazione e di conseguenza una maggiore fragilità ossea.
Fonti principali di vitamina D sono:
- Esposizione alla luce solare: il nostro organismo la sintetizza attraverso la pelle grazie ai raggi UVB
- Alcuni alimenti: pesce azzurro (salmone, aringhe, sardine), tuorlo d’uovo, fegato
- Integratori: raccomandati soprattutto in caso di carenza accertata o in situazioni in cui l’esposizione solare è ridotta
La carenza di vitamina D è estremamente frequente, soprattutto nelle persone anziane, nei soggetti con poca esposizione solare o con patologie gastrointestinali che ne compromettono l’assorbimento. In Italia, secondo le principali linee guida, in presenza di osteoporosi viene spesso suggerita l’assunzione di integratori specifici di vitamina D, anche in associazione diretta con il calcio.
3. Terapie farmacologiche: anti-riassorbitivi e anabolici
Quando la dieta equilibrata e lo stile di vita sano non sono sufficienti da soli a controllare la progressione dell’osteoporosi o in caso di rischio elevato di frattura, è necessario ricorrere a terapie farmacologiche mirate. Esistono principalmente due grandi categorie di farmaci utili in quest’ambito:
- Farmaci anti-riassorbitivi, come i bisfosfonati e il denosumab, che riducono l’attivazione degli osteoclasti e quindi la perdita di tessuto osseo
- Farmaci anabolici, ad esempio teriparatide o romosozumab, che stimolano la formazione di nuovo osso promuovendo la funzione degli osteoblasti
I bisfosfonati sono considerati il cardine della terapia e hanno dimostrato di ridurre efficacemente il rischio di fratture vertebrali e non vertebrali. Tra i farmaci anabolici, il teriparatide è riservato ai pazienti con osteoporosi severa, mostrando ottimi risultati nel miglioramento della densità ossea e nella prevenzione delle fratture.
La scelta della terapia più appropriata deve essere effettuata sotto stretto controllo medico, tenendo conto delle condizioni cliniche individuali e della presenza di controindicazioni.
Altri fattori essenziali nello stile di vita
Oltre alle tre azioni indispensabili indicate, vale la pena ricordare che mantenere un corretto stile di vita è fondamentale per supportare l’efficacia di ogni intervento nutrizionale o terapeutico. Tra i comportamenti raccomandati:
- Attività fisica regolare, in particolare esercizi con carico e attività di resistenza muscolare che stimolano la formazione ossea
- Evitare eccessi di sale e consumo eccessivo di proteine animali, che possono accelerare la perdita di calcio urinario
- Limitare alcool e abolire il fumo di sigaretta, entrambi dannosi per la salute delle ossa
Tra gli altri micronutrienti, anche magnesio, fosforo e zinco giocano un ruolo di supporto, ma il loro fabbisogno è spesso coperto da una dieta sana ed equilibrata.
Va tenuto presente che l’osteoporosi è una condizione complessa e multifattoriale, che può richiedere valutazioni specifiche, come la densitometria ossea (DXA), per monitorare la massa e la qualità dello scheletro. La prevenzione resta la strategia più efficace, iniziando già nei primi decenni di vita a costruire una buona massa ossea attraverso l’alimentazione e il movimento.
In conclusione, per controllare efficacemente l’osteoporosi, l’assunzione regolare di calcio, vitamina D e, dove necessario, farmaci specifici rappresenta la formula vincente. Queste tre “cose indispensabili” sono validate da anni di ricerca e raccomandate dalle principali società scientifiche italiane e internazionali. Integrare questi elementi nel proprio stile di vita può fare la differenza non solo per le ossa, ma per tutta la salute generale a lungo termine.